Come risolvere i problemi? Non pensandoci!
Sembra un luogo comune, ma è proprio così. I problemi della vita non hanno
soluzione.
Abbiamo infinite scelte ed alternative, nulla è un problema ma solo un
evento al quale attribuiamo un significato positivo o negativo.
Pensiamo alla perdita del lavoro: un evento negativo ma anche l’apertura a
nuove possibilità di realizzazione. Oppure al fidanzato che ci ha lasciato:
forse la vita che ci aspetterà dopo l’elaborazione della perdita non è detto
sia peggiore. Addirittura la perdita di una persona cara può essere un evento
di crescita e di rafforzamento della propria personalità. In effetti gli eventi
sono per noi negativi quando ci danno dolore, ma senza dolore non
c’è nascita e crescita. L’esperienza dolorosa può davvero completare una
persona, renderla meno superficiale e più introspettiva.
Se pensiamo a come risolvere un problema della nostra vita cercando
soluzioni corriamo il rischio di amplificarli e di creare dei labirinti dai
quali non riusciamo ad uscirne. Non sopportiamo un nostro collega e ci
arrovelliamo su come migliorare la relazione, oppure vogliamo risolvere il
problema di non litigare con il nostro partner o di farci ascoltare dai nostri
figli.
Se applichiamo meccanicamente strategie di risoluzione potremmo
sembrare finti ed artefatti oppure imprevedibili. La strategia è utile solo se
ci aiuta a cambiare davvero, a metterci poi in gioco, altrimenti non ha senso.
La soluzione è nel mettersi l’animo in pace ed aspettare…aspettare il momento
giusto in cui tutto ci apparirà in maniera diversa, agiremo come non abbiamo mai agito ed avremmo finalmente
capito.
L’importante è non pensarci e vivere il momento.
L’atto creativo avviene quando abbiamo la mente sgombra e la
percezione amplificata e attenta all’hic et nunc (al qui ed ora).
Le cose intorno a noi difficilmente cambiano siamo noi a cambiare lo
sguardo su di loro.
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