tag:blogger.com,1999:blog-66016900652037769592024-03-21T09:03:28.508-07:00PsicoparliamoPer parlare di psicologia liberamente. Articoli di Psicologia con disparati argomenti, trattati a seconda di ciò che viene in mente all'autrice.Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-29454116415198897392017-01-15T13:59:00.001-08:002017-01-15T13:59:13.752-08:00<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><span style="color: #c00000; font-family: "Arial Black",sans-serif; font-size: 16.0pt; line-height: 107%;"></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><b><u><span style="color: #c00000; font-family: "Arial Black",sans-serif; font-size: 16.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></u></b></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><b><u><span style="color: #c00000; font-family: "Arial Black",sans-serif; font-size: 16.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></u></b></u></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><u><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqOJGCF8QayQ4UpZMO66eMF7s5idsPes4ceFi77d87YmyToOyoxqHQeE9uJslzAGY_k0uH9YiRyTdHNt8xQX05b5xu5IpQ00p55EoPcelSegn1X9mwjb9lXaBjx0YRSs67Kjk2-VjIa9hd/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqOJGCF8QayQ4UpZMO66eMF7s5idsPes4ceFi77d87YmyToOyoxqHQeE9uJslzAGY_k0uH9YiRyTdHNt8xQX05b5xu5IpQ00p55EoPcelSegn1X9mwjb9lXaBjx0YRSs67Kjk2-VjIa9hd/s640/maxresdefault.jpg" width="640" /></a></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><b><u><span style="color: #c00000; font-family: "Arial Black",sans-serif; font-size: 16.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></u></b></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><b><u><span style="color: #c00000; font-family: "Arial Black",sans-serif; font-size: 16.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></u></b></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><b><u><span style="font-size: 16pt; line-height: 107%;">La dipendenza affettiva. Amare tanto chi non ci ama…perché?</span></u></b></u></b></div>
<b><u><o:p></o:p></u></b><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La dipendenza affettiva è una
vera e propria dipendenza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In tal caso però non ci sono
droghe, ma persone ritenute indispensabili proprio come le droghe per un
tossicodipendente,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per essere nella loro orbita il dipendente
fa di tutto, è disposto a fare cose spiacevoli e degradanti, accettando situazioni
per chiunque intollerabili. Proprio come un tossicodipendente che per la sua
dose è disposto a tutto, a differenza che in ballo stavolta c’è una persona “amata”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Scrivo amata tra virgolette perché
alla base l’amore si copre di paure, come la paura di restare soli, la paura di
non essere degni di amore e di considerazione, la paura di essere ignorati, o
abbandonati, o annichiliti. Dunque non è solo amore per l’altro ma una
situazione in cui la paura regna sovrana.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Offrire amore nella speranza di
essere ricambiati diventa la costante della vita, il centro e il desiderio importante
di trovare un amato/a che protegga da tali paure.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre nella dipendenza
affettiva non c’è reciprocità, il dipendente è un “donatore a senso unico” di
amore, e per questo colui che sta male poiché non vede ricambiato il proprio
amore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’amore non diventa condizione di
benessere ma il fulcro delle ossessioni e del malessere.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre il dipendente non è capace
di interrompere la relazione e q<o:p></o:p></div>
uesta è una delle sue più grosse difficoltà.<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una prima caratteristica della
dipendenza affettiva poi è la difficoltà a riconoscere i propri bisogni e la
tendenza a subordinarli ai bisogni dell’altro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’amare l’altro diventa spesso
una forma di sofferenza; il benessere emotivo, a volte anche la salute e la
sicurezza, vengono messi a repentaglio per il benessere dell’altro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Troppa energia vitale è impiegata
nell'amare o nel ricevere amore e approvazione, poca ne rimane per attività
autodeterminate, rivolte al raggiungimento di obiettivi precisi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le persone con difficoltà
affettiva non riescono a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la
propria crescita personale perché sempre prese, in quel momento, da qualche
problema del partner che richiede la loro attenzione e la loro energia vitale.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un’altra caratteristica che
accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni
di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità
individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Chi soffre di dipendenza
affettiva è ossessionato da bisogni irrealizzabili e da aspettative non
realistiche.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Queste persone ritengono che
occupandosi sempre dell'altro la loro relazione diventi stabile e duratura.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma, immancabilmente, le
situazioni di delusione e risentimento che si possono verificare li precipitano
nella paura che il rapporto non possa essere stabile e duraturo, ed il circolo
vizioso riparte, a volte addirittura "amplificato". Non ci si rende
conto che l’amore richiede onestà e integrità personale perché l’amore è un
accrescimento reciproco, uno scambio reciproco tra persone che si amano.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Spesso, anche se non sempre e necessariamente,
la persona amata è irraggiungibile per colui o colei che ne dipende.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anzi, in questi casi si può
affermare che la dipendenza affettiva si fonda sul rifiuto, anzi, se non ci
fosse, paradossalmente, il presunto amore non durerebbe. Infatti, la dipendenza
si alimenta dal rifiuto, dalla negazione di sè, dal dolore implicito nelle
difficoltà e cresce in proporzione inversa alla loro risolvibilità.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u>Quello che incatena nella
dipendenza affettiva e' l’ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di
farcela.<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u>La presunzione di riuscire
prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di ricambiare o di
ricambiare nel modo in cui si pretende.<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Chi soffre di dipendenza
affettiva può essere stato vittima di abusi e maltrattamenti o di essere
cresciuto in famiglie disfunzionali in cui i figli non hanno imparato a
mettersi in contatto con i propri sentimenti e di mettersi in relazione con gli altri.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Famiglie in cui i bisogni emotivi
non vengono riconosciuti. Il bisogno di affetto e amore vengono trascurati, ma
cosa più invalidante, vengono ignorate le percezioni e i sentimenti
dell’individuo fin dall'infanzia, che di conseguenza tende ad adattare le sue
percezioni a quello che gli viene detto dalle sue figure di riferimento. Gli
esiti sono la perdita della fiducia in sé stessi e nelle proprie percezioni,
che da adulti comporta l’incapacità a discernere tra le situazioni e/o le
persone che possono arrecare danno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Può esserci stata violenza tra i
genitori e/o tra genitori e figli;<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
un comportamento sessuale
scorretto da parte di un genitore Presenza costante di litigi e tensioni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Genitori con comportamenti
compulsivi, bisogno irresistibile di continuare a mangiare, lavorare, pulire,
giocare d’azzardo, spendere, ecc. Questi comportamenti coatti sono come droghe,
processi patologici progressivi; tra i molti effetti dannosi, distruggono e
impediscono contatti sinceri e intimità nella famiglia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Genitori che hanno atteggiamenti
o valori conflittuali o manifestano comportamenti contraddittori l’uno in
competizione con l’altra per ottenere la complicità dei bambini.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Estrema severità in fatto di
denaro, religione, lavoro, uso del tempo, manifestazioni di affetto, sesso,
politica ecc.. Una qualsiasi di queste ossessioni può precludere i contatti e
l’intimità, perché non si dà importanza ai rapporti, ma all'obbedienza alle
regole.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre cercando sempre partner
lontani, anaffettivi, il dipendente cerca nella ripetizione di una dinamica
familiare infantile di far in modo che il genitore punitivo o distante cambi e
diventi finalmente il genitore che ha sempre sognato.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Peccato però, che finché non si
elabora il trauma la trappola rimane e si resta impigliati in una ragnatela di
desideri che mai potranno realizzarsi.<o:p></o:p></div>
Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-19799450495840406092013-06-07T07:24:00.001-07:002013-06-07T07:25:02.477-07:00<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><strong>IL TRAUMA.<o:p></o:p></strong></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><br /><strong></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKT27bx8E_iSI2k-TTNJrxWwIs6Rgt_n5yzzgCbN0qzSskn9ZKsm9S_j3iH6_K0bapRU3b-hApMuh3-I8-4mWenriwnT8CPG5-MQah-AdKcFSmuiOEm4u5UNsIOC7yRqw6V6rpatvWt97L/s1600/trauma_psicologico_2_jpg_415368877.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKT27bx8E_iSI2k-TTNJrxWwIs6Rgt_n5yzzgCbN0qzSskn9ZKsm9S_j3iH6_K0bapRU3b-hApMuh3-I8-4mWenriwnT8CPG5-MQah-AdKcFSmuiOEm4u5UNsIOC7yRqw6V6rpatvWt97L/s320/trauma_psicologico_2_jpg_415368877.jpg" width="320" yya="true" /></a><span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Il trauma è conseguenza di un evento doloroso, improvviso, destrutturante che interrompe il flusso della nostra esistenza e ci mette in contatto con il dolore, con la morte, con la violenza.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Traumi tipici sono l'</span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Abuso_sessuale" title="Abuso sessuale"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">abuso</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, la </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_sessuale" title="Violenza sessuale"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">violenza sessuale</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, il </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bullismo" title="Bullismo"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">bullismo</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, la </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza_domestica" title="Violenza domestica"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">violenza domestica</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, il </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lutto" title="Lutto"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">lutto</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, la </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Malattia" title="Malattia"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">malattia</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, gli incidenti, la </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Violenza" title="Violenza"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">violenza</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"> verbale, fisica, o la sua </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Minaccia" title="Minaccia"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">minaccia</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">, altre violazioni o perdite di sicurezze personali. <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Anche l’assistere a questi fatti può costituire un evento traumatico (si parla in questo caso di "vittime secondarie", o anche di vittime "terziarie" nel caso dei soccorritori che assistono le vittime primarie). <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ci sono poi i "traumi cumulativi", definiti come tali originariamente dallo psicoanalista </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Masud_Khan" title="Masud Khan"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Masud Khan</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: lutti precoci, relazioni dolorose nell'infanzia, malattie più o meno invalidanti dei genitori o proprie, fallimenti professionali, delusioni amorose, ecc<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Secondo Khan, il trauma cumulativo ha le sue origini nel periodo di sviluppo in cui il bambino necessita della madre e la usa come proprio schermo protettivo. Qualsiasi disturbo nella delicata interazione dei fattori individuali e ambientali durante questo periodo può diventare traumatico. <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Tali tipi di traumi sono attualmente definiti, nella nosografia, come "traumi di tipo 2" (riservando la definizione di "trauma di tipo 1" agli eventi traumatici "singoli": incidenti unici, eventi critici isolati, forti, ecc.) <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il trauma se violento può dar origine al <strong>Disturbo Post Traumatico da Stress</strong> che è l'insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Trauma_psicologico" title="Trauma psicologico"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">traumatico</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro" title="Disastro"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">catastrofico</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"> o violento. I sintomi di tale disturbo sono: <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Flashback" title="Flashback"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Flashback</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: un vissuto intrusivo dell'evento che si propone alla coscienza, "ripetendo" il ricordo dell'evento.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Numbing&action=edit&redlink=1" title="Numbing (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Numbing</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: uno stato di coscienza simile allo stordimento ed alla confusione.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Evitamento" title="Evitamento"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Evitamento</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: la tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi in qualche modo, o che sia riconducibile, all'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente).<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sogno" title="Sogno"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Incubi</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: che possono far rivivere l'esperienza traumatica durante il sonno, in maniera molto vivida.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Hyperarousal&action=edit&redlink=1" title="Hyperarousal (la pagina non esiste)"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Hyperarousal</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">: caratterizzato da insonnia, irritabilità, ansia, aggressività e tensione generalizzate.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">In alcuni casi, la persona colpita cerca "sollievo" (spesso peggiorando la situazione) con abusi di:<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bevanda_alcolica" title="Bevanda alcolica"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">alcool</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Droga" title="Droga"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">droga</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">, </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Farmaci" title="Farmaci"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">farmaci</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"> e/o </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Psicofarmaci" title="Psicofarmaci"><span style="color: windowtext; text-decoration: none; text-underline: none;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">psicofarmaci</span></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Il PTSD è il risultato di una scarsa elaborazione del trauma, che rimane vivido e presente nella memoria a causa anche delle connotazioni negative che una persona si attribuisce quando ripensa al trauma. <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;"><strong>Solitamente si associa all'evento traumatico non elaborato una serie di pensieri disfunzionali</strong> del tipo: "sono impotente" , "non ho il controllo delle situazioni", "è stata colpa mia", "sono uno stupido", "non sono degno di essere amato", "non valgo", "sono una cattiva persona" ...ecc <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">La stranezza del caso è che solitamente tali attribuzioni vengono date verso eventi di cui non si poteva essere responsabili, o averne il controllo totale (tipo incidenti, terremoti, violenze sessuali, litigi fra altre persone...). Queste "cognizioni negative" vanno però ad influenzare la stima che si ha di sé, la fiducia nelle relazioni e la vita intera poiché molti eventi vengono filtrate da loro. <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Ad esempio dopo un incidente ci si può ritrovare ad essere troppo apprensivi con i propri figli e verso sé stessi evitando qualsiasi pericolo e angosciandosi per un nonnulla poiché scatta subito lo schema di "io sono impotente". Oppure dopo aver sperimentato un lutto o un abbandono, verranno messe in atto misure disperate per evitare un abbandono reale od immaginario (ciò è tipico delle personalità borderline, infatti il Disturbo Borderline di Personalità è da molti inteso anche come il risultato di abbandoni e piccoli o grandi traumi avvenuti durante l'infanzia) . <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Tali angosce derivate da un evento traumatico oltre che influenzare la propria vita, vengono poi anche trasmesse da generazione in generazione, generando così una <strong>"trasmissione transgenerazionale"</strong> del trauma. Da ciò ne consegue che il trauma se non rielaborato, può essere trasmesso generando problemi che possono coinvolgere diverse generazioni. <o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Qui nasce anche la necessità di intervenire sul trauma: sia per non sperimentare più sensazioni angosciose, di allerta e cognizioni negative su di sé, sia per evitare un ulteriore "trasmissione transgenerazionale" del trauma stesso. La rielaborazione del trauma permette di integrare l'evento in una prospettiva più razionale, più funzionale, sostituendo i pensieri negativi con attribuzioni positive su di sé (tipo: sono stata coraggiosa, posso farcela, sono una brava persona, posso essere amato...ecc)<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman','serif'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: large;">Dopo il superamento del trauma, percorso a volte anche doloroso, i cambiamenti possono essere molteplici e si può sperimentare una sensazione di benessere che può migliorare la relazione che abbiamo con noi e con gli altri.<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-29013531418448617002012-11-14T13:18:00.003-08:002012-11-14T13:18:55.080-08:00STORIELLA ZEN...<h2 style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #b6d7a8;"><b><span style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;"> </span><span style="color: #333333; font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">Avaro nell'insegnare.</span></b></span></h2>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">Un giovane medico di Tokyo, un certo Kusuda,</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">incontrò un compagno di università che aveva studiato</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">lo Zen. Il giovane dottore gli domandò che cosa fosse</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">lo Zen.</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">«Io non posso dirti che cosa sia,» rispose l'amico, «ma</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">una cosa è certa. Se capisci lo Zen, non hai più paura</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">di morire».</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">«Questo è molto bello» disse Kusuda. «Voglio provarci.</span><span style="background-color: #b6d7a8; color: #333333; font-size: 13.333333015441895px; line-height: 18px;">Dove posso trovare un insegnante?».</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">«Va' dal maestro Nan-in» gli disse l'amico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Così Kusuda andò a trovare Nan-in. E per appurare se</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">l'insegnante avesse a sua volta paura di morire, portò</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">con sé un pugnale lungo una ventina di centimetri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quando Nan-in vide Kusuda esclamò: «Salve, amico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come stai? Non ci vediamo da un pezzo!».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Quest'accoglienza sconcertò Kusuda che rispose: «Noi</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">non ci siamo mai visti».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">«E' vero» rispose Nan-in. «Ti ho scambiato per un altro</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">medico che viene a studiare qui da me».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Dato l'esordio, Kusuda perse l'occasione di mettere alla</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">prova il maestro, e così, con riluttanza, gli domandò se</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">poteva prendere lezioni di Zen.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nan-in disse: «Lo Zen non è una cosa difficile. Se sei</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">medico, tratta i tuoi pazienti con bontà. Lo Zen è</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">questo».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Kusuda andò tre volte da Nan-in. Ogni volta Na-in gli</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">disse la stessa cosa. «Un medico non dovrebbe perdere</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">tempo qui da me. Va' a casa tua e prenditi cura dei</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">tuoi pazienti». Ma Kusuda ancora non capiva come</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">questo insegnamento potesse abolire la paura della</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">morte. E la quarta volta proruppe: «Il mio amico mi</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">aveva detto che quando uno impara lo Zen non ha più</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">paura di morire. Ogni volta che vengo qui tu mi dici di</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">prendermi cura dei miei pazienti. Questo lo so. Se il</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">tuo cosiddetto Zen si riduce a questo, è inutile che</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">continui a venire da te».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nan-in sorrise e batté la mano sulla spalla del dottore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">«Sono stato troppo rigido con te. Ora ti darò un koan»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">(I koan erano problemi. o piuttosto «sfide interiori»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">che i maestri proponevano ai discepoli per metterli alla</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">prova. "La porta senza porta", ovvero "Mu-mon-kan",</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">è un testo classico Zen, attribuito al maestro cinese</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ekai, detto anche Mu-mon, che visse dal 1183 al 1260).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E propose a Kusuda di studiarsi il Mu di Joshu, che è il</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">primo problema illuminante nel libro detto "La porta</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">senza porta".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Kusuda meditò per due anni su questo problema del</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Mu (Niente). Infine pensò di avere raggiunto la</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">certezza della mente. Ma l'insegnante commentò: «Non</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">ci sei ancora».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Kusuda continuò la sua meditazione per un altro anno</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">e mezzo. La sua mente diventò serena. I problemi si</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">risolsero. «Niente» divenne la verità. Egli curava bene i</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">pazienti e, senza nemmeno saperlo, era libero da ogni</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">preoccupazione sulla vita e sulla morte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Allora, quando tornò da Nan-in, il suo vecchio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">insegnante si limitò a sorridere.</span></div>
Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-19576101641393359252012-06-11T14:32:00.001-07:002012-06-11T14:32:17.137-07:00Le distorsioni cognitive<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiScHx4j3KiVMM0IpQCTn7UZ99iKe-Q03ak3uVIM5DPOeTBoeqnDKCAAc4znrvnexGI1oRH43RbuqVcelKu75smqHPgphXM1N7a5Vy4Pf9VTaLwRPFEV4dtKwwUe_2hggCidUVHddJb9ngI/s1600/bipolar-artwork_web.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiScHx4j3KiVMM0IpQCTn7UZ99iKe-Q03ak3uVIM5DPOeTBoeqnDKCAAc4znrvnexGI1oRH43RbuqVcelKu75smqHPgphXM1N7a5Vy4Pf9VTaLwRPFEV4dtKwwUe_2hggCidUVHddJb9ngI/s200/bipolar-artwork_web.jpg" width="163" /></a><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span><br />
<b style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le distorsioni cognitive ... </span></b><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-size: large; text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Cosa si sta pensando, determina in gran parte le nostre reazioni emotive e comportamentali in una certa situazione. </span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b>L’uso di particolari modi di valutare la realtà e di ragionare, detti “distorsioni cognitive”, contribuisce a creare pensieri disfunzionali e quindi ad alimentare stati d’animo negativi.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Tutti noi commettiamo errori di ragionamento, perché quando dobbiamo prendere una decisione o attribuire la causa a qualche evento, la conclusione a cui arriviamo non deriva da una dettagliata analisi logica di tutti gli elementi e le variabili che possono avere influenzato la situazione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">La nostra mente funziona su un principio economico per cui cerca delle scorciatoie, si basa solo su alcuni elementi, salta alle conclusioni, invece di usare una logica ferrea, in ogni momento, in ogni situazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><u>Gli errori di ragionamento possono causare problemi, quando vengono usati sistematicamente, con intensità, allora producono pensieri costanti disfunzionali, cioè pensieri poco realistici e determinano sofferenza emotiva. </u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Le distorsioni cognitive possono essere riconosciute nel nostro flusso di pensiero, il dialogo interiore, e modificate allo scopo di riformulare pensieri più realistici, adattivi e funzionali al nostro benessere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Proviamo insieme a vedere quali sono i passi fondamentali da svolgere:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><u><b>1° Passo: Ascoltare il proprio monologo interno.</b></u></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">È importante che si ponga attenzione a ciò che io mi dico e non solo a ciò che dice l'altro. Ci si può aiutare tenendo un diario dei propri pensieri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Cominciando ad osservare i pensieri e le emozioni che determinano le reazioni, si può cominciare a capire che alla base di un nostro comportamento non c'è solo una risposta al comportamento dell'altro ma anche un'idea iniziale preconcetta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b><u>2° passo: identificare le proprie distorsioni cognitive</u></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Una volta che si comincia a osservare il proprio dialogo interno è possibile cominciare ad indagare sulle proprie distorsioni cognitive. Le distorsioni cognitive più comuni che hanno maggiore impatto sulle relazioni interpersonali sono:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>Il pensiero dicotomico</b> (o tutto o nulla): una situazione o è un successo oppure è un fallimento, non esistono gradi intermedi, se una situazione non è perfetta è un completo fallimento (ad esempio, "Se non ho almeno 28 a tutti gli esami abbandono l'università?").</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>L’ipergeneralizzazione</b>, il fare, come si dice, "di tutt’erba un fascio", un evento negativo non è semplicemente qualcosa che in quella circostanza è andata male, ma è la prova che la vita è fatta solo di eventi negativi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>L’astrazione selettiva </b>(o filtro mentale) , cioè il puntare l’attenzione su di un solo aspetto (negativo) di una situazione ignorando tutto il resto (positivo) (ad esempio, il professore loda l’elaborato e suggerisce alcune modifiche marginali e questo viene vissuto come un giudizio negativo su tutto il lavoro senza tener conto dei giudizi positivi).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>Il minimizzare i lati positivi</b>: le cose positive sono in contrasto con la visione negativa e vengono perciò minimizzate, attribuite al caso o all’educazione, alla gentilezza degli altri ("era una cosa secondaria ... per una volta ho avuto fortuna ... lo dicono per educazione, perché certe cose non si dicono in faccia ...").</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>L’inferenza arbitraria</b>, il saltare, cioè, alle conclusioni partendo da premesse che in realtà non giustificano tali conclusioni. Ad esempio, se il soggetto vede un conoscente che attraversa la strada prima di incrociarlo, penserà "Non ha voluto incontrarmi". In questo caso è in atto una seconda distorsione cognitiva:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>la lettura del pensiero</b>, ossia, essere convinti di sapere cosa pensa l'altra persona, senza prove che ne confermino questa convinzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>La catastrofizzazione</b>: il giudicare gli eventi negativi come intollerabili catastrofi, una brutta figura viene vissuta come una cosa terribile, un’umiliazione intollerabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>Il ragionamento emotivo</b>, il considerare, cioè, le reazioni emotive come prova di qualcosa ("Mi sento spaventato, questo vuol dire che la situazione è veramente pericolosa").</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>La doverizzazione</b>: il giudicare se stessi e gli altri sulla base di ciò che uno "dovrebbe" comportarsi o sentire ("Se è un amico, deve stimarmi, perché bisogna stimare gli amici"). (Devo vivere una vita serena e positiva).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>L’etichettamento</b>: il definire le cose con un’etichetta globale invece che facendo riferimento a cose specifiche, come ritenersi "un fallimento" piuttosto che ammettere di essere incapaci di fare una cosa specifica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span><b>La personalizzazione</b>, il ritenere se stessi responsabili di qualcosa di cui, in realtà, sono soprattutto responsabili altre persone o altri fattori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b><u>3° Passo: Considerare le relazioni tra pensieri e comportamenti</u></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Osservando quotidianamente il proprio dialogo interno, evidenziando le distorsioni cognitive e ile emozioni che ci caratterizzano possiamo cominciare a chiederci: "cosa mi dico quando mi sento in questo modo?", "quando agisco in questo modo?"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><b><u>4° Passo: Sfidare e cambiare le distorsioni cognitive</u></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Una volta riconosciute le distorsioni è utile esercitarsi per modificarle. Anche se è un lavoro difficile e non si è supportati da uno specialista, si può ricorrere ad un elenco di domande per metter indiscussione le distorsioni cognitive.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Vediamole:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Quale evidenza è a favore della mia interpretazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Quale evidenza potrebbe essere contraria alla mia interpretazione?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>C'è una spiegazione alternativa per il comportamento del mio partner?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Ci sono altri motivi o sensazioni che possono averlo spinto ad agire in quel modo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Quello che penso è sempre vero o ci sono eccezioni?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Se sto generalizzando o etichettando, posso descrivere la situazione in modo più accurato e specifico?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">•<span class="Apple-tab-span" style="white-space: pre;"> </span>Posso riformulare una parte del mio dialogo interno tenendo conto delle informazioni acquisite attraverso queste riflessioni?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-76506534103663063082012-04-26T06:57:00.001-07:002012-04-26T07:09:12.842-07:00L’ACCETTAZIONE: psicologia & meditazione<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%; text-align: justify;"> </span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><b>Accettare la sofferenza è la via della guarigione. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><b>Affermazione paradossale, se io soffro ciò che desidero è
guarire!<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Bene, se spendiamo troppe
energie per evitare di soffrire, la nostra sofferenza non farà che aumentare a dismisura. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Se vogliamo evitare una pozzanghera, cerchiamo di alzare un
piede e saltare<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Non è lo stesso per le sabbie mobili. Alzare una gamba per
uscire dalle sabbie mobili non fa altro che concentrare il peso del nostro
corpo solo da un lato e il vuoto creato dalla gamba ci farà risucchiare ancora
più giù; l’ideale non è dimenarsi ma star calmi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">E’ accertato che tentare di liberarsi dalle sabbie mobili
dimenandosi e agitandosi, tipo sollevando un piede, non fa altro che far
sprofondare la persona ancora più giù.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La vera salvezza si
può raggiungere sopportando di stare con il fango e muovendosi tranquillamente.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">E’ un po’ come chi non accetta il proprio corpo e cerca con
lifting di modificarlo, sottoponendosi a stressanti operazioni chirurgiche.
Dopo il lifting si sta meglio ma dopo un po’ di tempo ecco ricomparire un altro
difetto da correggere. L’insoddisfazione continua e si cerca di eliminarla
correggendo ossessivamente difetti che in realtà fanno parte del nostro modo di
essere che ci rendono diversi dagli altri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La soluzione? Mettersi in una posizione meditativa in cui si
apre la possibilità di accettare l’ansia, il dolore, la depressione, le
ossessioni, le paure. <b>Accettando il negativo questo potrà diminuire
gradualmente d’importanza. Se invece voglio combatterlo a tutti i costi, non
farò altro che concentrarmi sulle mie paure, sulle mie idee irrazionali, sulle
mie debolezze cercando disperatamente di eliminarle. </b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><b>Non vivrò la mia vita perché concentrato sui miei
conflitti, diventerò come loro mi vogliono e vivrò in uno stato di perenne
insoddisfazione. </b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><u>Se mi sforzo di non pensare a una cosa sicuramente la penserò
più del dovuto.</u><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La nostra mente non funziona come l’esperienza esterna. Se
non ci piace qualcosa di esterno e concreto
l’atteggiamento più sano è quello di cercare di allontanarlo e di
sbarazzarcene. Se invece non riusciamo a tollerare un nostro pensiero cercare
di annullarlo non farà altro che ingigantirlo. Per i nostri pensieri non vale
la regola ”non mi piace allora cerco di eliminarlo” perché i soli tentativi di “cercare
di non pensarci” o “devo tentare di non pensare più a queste assurdità” non
faranno altro che incrementare i pensieri relativi a quel/quei pensieri di cui
vogliamo sbarazzarci. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Dunque l’unica salvezza è l’accettazione.</span></b><br />
<b style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi8UyZ31z-E0w71DVbfCE7T9sobw4BvUd3L92-I9xsuAmZxumJd8hI8HwxX1v1O7mCbbkwsUZn8_9ZB_dXcrrgq-ZBI_BpW0Jg-M0avT78Dc99PmLqV8LdHYHH08RgeD9TFhWiLS_fm1My/s1600/8929591-mistica-meditazione-in-posa-di-loto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi8UyZ31z-E0w71DVbfCE7T9sobw4BvUd3L92-I9xsuAmZxumJd8hI8HwxX1v1O7mCbbkwsUZn8_9ZB_dXcrrgq-ZBI_BpW0Jg-M0avT78Dc99PmLqV8LdHYHH08RgeD9TFhWiLS_fm1My/s320/8929591-mistica-meditazione-in-posa-di-loto.jpg" width="264" /></span></a><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Mettersi nella posizione meditativa di chi accetta ciò che
viene, sia il bello che il brutto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Solo dopo aver accettato il brutto e la negatività, ne
diminuiremo la forza, e solo dopo potremo iniziare a vivere la vita e a
migliorare davvero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-696545688744874292012-02-06T14:32:00.000-08:002012-02-06T14:40:27.793-08:00LA PROIEZIONE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Quest'articolo è dedicato al concetto della proiezione in psicologia e psicoanalisi. Che significa proiettare? Non stiamo parlando di un film ovviamente, ma di qualcosa che è nella nostra mente. Il concetto di proiezione si avvicina al famoso modo di dire: "ti stai facendo solo tanti film" nel senso: "ti stai costruendo solo mille fantasie sulla questione". </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Proiettare significa infatti attribuire ad un altro qualcosa che invece fa parte di noi e che non tolleriamo. Ad esempio sono una persona falsa e non mi piace questo mio aspetto e credo sempre che siano gli altri ad essere sempre falsi, sono litigiosa ma penso che siano gli altri a voler attacar bottone e via dicendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Una piccola dose di proiezione è normale, ma quando la nostra vita è pervasa da persone tutte uguali (ad esempio persone stupide, litigiose, strane, cattive) c'è qualcosa che non va. Nel patologico si può arrivare alla famosa paranoia ma nella normalità dobbiamo far attenzione a non esagerare perchè:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtW3oanfVFaWv4rosMVpImXZAnr0pz5M9LjjUgGAlE-2mP9Zastz75MOzLj4MeHEnBjjm9pznp-MKWpGJIJ5BxEjo5ZP-vD-LEYJKLh5HAK6v6V3q36Bg5DqdU0QMHRmWzarbtC8R1_t_m/s1600/proiett.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtW3oanfVFaWv4rosMVpImXZAnr0pz5M9LjjUgGAlE-2mP9Zastz75MOzLj4MeHEnBjjm9pznp-MKWpGJIJ5BxEjo5ZP-vD-LEYJKLh5HAK6v6V3q36Bg5DqdU0QMHRmWzarbtC8R1_t_m/s320/proiett.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Proiettare le nostre Ombre...</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">1) se proietto continuamente sull'altro miei difetti non mi metto mai in discussione, non cresco, rimango sulle mie posizioni sbagliate;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">2) la mia vita può diventare davvero faticosa da gestire emotivamente;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">3) io non sono giudice del mondo, e chi giudica sempre finisce nella solitudine dei suoi giudizi;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Inutile dire che è difficile capire il confine tra ciò che fa parte di me è ciò che è dell'altro, spesso si risolve con una psicoterapia. Solitamente il paziente non mette in discussioni le proprie proiezioni, ma lamenta difficoltà interpersonali. A poco a poco vengono scardinati altri aspetti su cui agire facendogli mettere in discussione ciò che fa parte di sè.</span></div>Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-42230034771895021722011-12-22T15:44:00.000-08:002012-01-07T03:15:06.773-08:00Se non pensiamo al problema lo risolviamo...<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-oJY7PYw-iH0/TvPASKbkBII/AAAAAAAAAB0/k9ZEkUBQuqo/s1600/sito+form+4.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="199" src="http://2.bp.blogspot.com/-oJY7PYw-iH0/TvPASKbkBII/AAAAAAAAAB0/k9ZEkUBQuqo/s200/sito+form+4.png" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><u>Come risolvere i problemi? Non pensandoci!</u><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Sembra un luogo comune, ma è proprio così. I problemi della vita non hanno
soluzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Abbiamo infinite scelte ed alternative, nulla è un problema ma solo un
evento al quale attribuiamo un significato positivo o negativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Pensiamo alla perdita del lavoro: un evento negativo ma anche l’apertura a
nuove possibilità di realizzazione. Oppure al fidanzato che ci ha lasciato:
forse la vita che ci aspetterà dopo l’elaborazione della perdita non è detto
sia peggiore. Addirittura la perdita di una persona cara può essere un evento
di crescita e di rafforzamento della propria personalità. In effetti gli eventi
sono per noi negativi quando ci danno dolore, ma senza dolore non
c’è nascita e crescita. L’esperienza dolorosa può davvero completare una
persona, renderla meno superficiale e più introspettiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Se pensiamo a come risolvere un problema della nostra vita cercando
soluzioni corriamo il rischio di amplificarli e di creare dei labirinti dai
quali non riusciamo ad uscirne. Non sopportiamo un nostro collega e ci
arrovelliamo su come migliorare la relazione, oppure vogliamo risolvere il
problema di non litigare con il nostro partner o di farci ascoltare dai nostri
figli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Se applichiamo meccanicamente strategie di risoluzione potremmo
sembrare finti ed artefatti oppure imprevedibili. La strategia è utile solo se
ci aiuta a cambiare davvero, a metterci poi in gioco, altrimenti non ha senso.
La soluzione è nel mettersi l’animo in pace ed aspettare…aspettare il momento
giusto in cui tutto ci apparirà in maniera diversa, agiremo come non abbiamo mai agito ed avremmo finalmente
capito. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">L’importante è non pensarci e vivere il momento. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">L’atto creativo avviene quando abbiamo la mente sgombra e la
percezione amplificata e attenta all’hic et nunc (al qui ed ora).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Le cose intorno a noi difficilmente cambiano siamo noi a cambiare lo
sguardo su di loro.</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-14215297779856111592011-12-10T16:53:00.001-08:002012-01-30T08:20:48.125-08:00Una personalità problematica materna può lasciare segni indelebili...<b><i><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 28px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #0b5394;">Dalla lettura di: “ Mamma non farmi male: ombre della maternità” di Marina Valcarenghi, ed. Mondadori, Milano,2011</span></span></i></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4egygxplLjL-A-ZjkPwvxyahtXfCcDJSBrEZJ5tFOdVIrsUPT15UDR6tdxA_HQ6qO7OwBP8hdINVZbXpyG8E_cm2J2WfnRLz5jgZp6fPS8mznGIvyhV_ahvzw8yNBPkg352EW6w2HoBLO/s1600/cielo_nuvoloso_nel_basso_piave_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4egygxplLjL-A-ZjkPwvxyahtXfCcDJSBrEZJ5tFOdVIrsUPT15UDR6tdxA_HQ6qO7OwBP8hdINVZbXpyG8E_cm2J2WfnRLz5jgZp6fPS8mznGIvyhV_ahvzw8yNBPkg352EW6w2HoBLO/s320/cielo_nuvoloso_nel_basso_piave_1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="line-height: 150%;">
<i><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 28px;">Una lettura interessante, da commentare e da tener presente perché si è madri per sempre e i nostri figli subiranno per sempre la nostra influenza.</span></i></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"></span><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"></span><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="line-height: 24px;"><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 16pt; line-height: 150%;">EXCURSUS</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 19px; line-height: 28px;">Fin dai tempi della psicanalisi la figura materna è vista come l’origine dei mali del mondo e non solo delle virtù.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La madre è colei che volontariamente o involontariamente rovina i propri figli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Winnicott parla di madre sufficientemente buona, delineando un’immagine di madre che sa rispondere istintivamente alle richieste del figlio, che sa quando proporre una novità e sa di cosa ha bisogno il figlio in quel momento. Non è una madre perfetta, ma “sufficientemente buona” quindi accettabile, che cerca di fare il proprio meglio in ogni circostanza. Non esiste una madre che non sbaglia mai, l’importante è poi fornire esperienze correttive al proprio bambino cercando di mettersi sempre in discussione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Ad esempio, se una madre interpreta qualsiasi pianto del neonato come fame, non riuscendo poi ad imparare con l’esperienza i diversi bisogni del suo piccolo e ripropone ogni volta del cibo, non sarà una madre sufficientemente buona; ma se dopo qualche tentativo capisce il proprio errore e si rimette “in carreggiata” fornendo dunque esperienze correttive il danno potrà essere evitato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"> <u>…E se la madre ha una personalità ombrosa e problematica? quanto la personalità di una madre può influire su quella del figlio?</u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Totale. </span></b><b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 16pt; line-height: 150%;"></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Quando una donna identifica la propria esistenza con la maternità possono aver luogo una serie di problemi. <u>Le madri totali sono quelle che affermano di sentirsi pienamente realizzate con la maternità, che rinunciano felicemente a tutto per i propri figli e che rivendicano loro una dipendenza legittima da una madre che li ama e che provvede a tutto</u>. Spesso tali madri ripetono ai figli:”come è possibile che mi fai questo? Con tutto quello che ho fatto per te?” ebbene il loro scopo è quello di voler rivendicare i propri sacrifici per riuscire veder realizzate le proprie aspettative riposte nei figli. Rinunciano a tutto: amicizie, passioni, lavoro ed anche al marito che spesso riveste un ruolo marginale in famiglia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">I figli delle madri totali fanno fatica a separarsi e a liberarsi dalla madre piovra che cerca di soffocarli con le proprie richieste, chiudendosi in un rapporto di amore/odio complicato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Le figlie o possono diventare suddite della madre e idealizzandola si sforzano di diventare come lei o decidono di scappare da lei in maniera polemica o piena di rancore. I maschi probabilmente soffriranno problematiche legate alla scarsa presenza della figura paterna, come un’incertezza nell’identità sessuale e soffriranno per problematiche nei rapporti con le donne. Avranno difficoltà nell’organizzare la propria vita e potranno avere diverse forme di dipendenza</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Nera.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La madre nera è colei che metaforicamente lascia una scia di fuliggine nera al suo passaggio che copre ogni cosa e ne spegne il colore. E’ colei che continuamente rimugina su tutti i suoi fallimenti che pensa esclusivamente in negativo ed inconsciamente vorrebbe che i propri figli avessero la stessa condanna. <u>E’ la madre che tinge di nero qualsiasi idea creativa dei figli, che getta dell’amaro su ogni gioia ed iniziativa senza dare nessuna alternativa e nessuna chance; critica e giudica loro negativamente addirittura anche quando ottengono dei successi oggettivi. </u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">I figli cresceranno sentendosi sempre inadeguati e insicuri e porteranno sempre con sé la sensazione di non essere mai stati amati. Come può un bambino capire la madre, il perché del suo comportamento e le sue motivazioni quando viene denigrato per ogni sua iniziativa? Se avverte l’avversità della madre può solo pensare che lei non lo ami, che lo consideri un buono a nulla, un fallito.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">I figli o le figlie oltre ad avere comportamenti dipendenti dalle madri iniziano a pensare che la vita è stata ingiusta per loro e si convincono di essere vittime di predestinazioni negative. Avviene appunto il fenomeno della “profezia che si autoavvera”; se la madre crea le premesse di una vita catastrofica, il figlio potrà crederci davvero e costruirsi un avvenire pieno di avversità e tristezza. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Per fortuna esistono anche i figli che reagiscono in maniera vitale alla madre nera e vanno via di casa costruendosi una vita migliore, riacquisendo fiducia in sé e nelle proprie capacità. Purtroppo però capita spesso di trovare in loro un velo persistente di malinconia e tristezza nonostante abbiano una vita appagante. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Vittima.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"> <u>La madre vittima è colei che ama lamentarsi</u>, che reputa la propria esistenza come una sconfitta ed aspetta che qualcuno la salvi dal suo triste destino. Ha richieste martellanti che si risolvono in pianti, insistenze e voglia di commiserazione. La violenza di queste madri si manifesta nel <u>sottoporre i propri figli a continui lamenti, invadono lo spazio dei figli pretendendo di essere comprese, protette e compatite.</u></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"> La madre vittima chiede ai propri figli da bambini di non crearle problemi e da adulti di proteggerla e di aiutarla. I bambini cercheranno di comportarsi da adulti per sostenere la propria madre impostando con lei un rapporto anomalo in cui il ruolo genitoriale è del figlio. I figli non ricevendo mai una legittima protezione e rassicurazione della madre, da adulti potranno diventare insicuri e provare astio per quella madre così incapace di autonomia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Insicurezza, ansia e senso di colpa sono preponderanti in questi figli che per tutta la vita si sentiranno in colpa per non essere riusciti mai davvero ad aiutare completamente la madre (il fine della madre infatti quello di legarli a lei in maniera vischiosa e per raggiungere il suo scopo si mostra sempre lamentosa ed insoddisfatta dell’aiuto ricevuto). Potranno inoltre soffrire di dipendenza da alcool e droghe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Narcisista.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La madre narcisista vede i propri figli come l’orgoglio di cui vantarsi, ha grandi ambizioni per loro e il suo obiettivo è quello di mostrare i suoi “gioielli”. </span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Spesso i figli intraprendono strade di successo che purtroppo non corrispondono ai loro desideri più profondi e conducono una vita apparentemente appagante ma che li rende profondamente insoddisfatti. La madre narcisista esercita una grossa violenza sui propri figli perché non riconosce la loro dignità di persone e il loro diritto a essere diversi da come lei li vuole. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">I figli di madri narcisiste diventano anche loro narcisisti: fin da bambini imparano che l’amore è condizionato e da qui nasce l’insicurezza di non poter essere amati per quello che si è veramente. Il narcisista ha un forte bisogno di conformarsi alle aspettative altrui, non ha fiducia in sé stesso e spesso non riesce nemmeno a comprendere i propri desideri talmente sono confusi ed amalgamati a quelli indotti dagli altri, in primis dalla madre. L’idea di sé in questo caso è mutevole ed evanescente perché dipende dall’opinione degli altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Isterica.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">L’isteria in tal caso non la intendo secondo la descrizione definita dal DSM (oggi addirittura non esiste più come patologia a sé stante), ma la considero dal punto di vista naif e non nosografico. L’isterica è colei che <u>si altera per un nonnulla, che ha improvvisi sbalzi d’umori, che mostra un atteggiamento palesemente seduttivo in occasioni non consone</u>. La madre isterica aggredisce i propri figli con i suoi mutismi, i suoi esagerati rimproveri per situazioni in cui non c’è nulla da rimproverare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">I figli crescono nel terrore che qualsiasi azione può essere punita, vivono nella paura e nell’incertezza. Non si fidano degli altri e le loro azioni sono modellate sul senso di colpa di poter generare probabilmente reazioni eccessive.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Istrionica. </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La madre istrionica è colei che ama mostrarsi e attirare l’attenzione altrui. E’ la madre che seduce, che vuole sembrare più giovane e che mette in imbarazzo i figli con i suoi modi stravaganti ed eccessivamente maliziosi</span></u><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">. I figli dell’istrionica cercano di non farsi vedere in pubblico con la propria madre e tentano di non invitare amici a casa per evitare di vergognarsi dei suoi modi “bizzarri”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Vivono nella vergogna e nel bisogno di dover in qualche modo giustificare il comportamento altrui.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 150%;">La Madre Depressa. </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Se un tempo le madri avevano compiti limitati e ben definiti, cioè dedicarsi alla famiglia ed alla casa oggi finalmente le donne hanno la possibilità di vivere più pienamente la propria esistenza. Si può scegliere tra tanti stili di vita anche differenti da quelli tradizionali. Il problema nasce proprio dal non saper amministrare questa nuova libertà e spesso ci si ritrova a perdere di vista la propria essenza per inseguire strade non nostre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La depressione di una madre può nascere dal condurre una vita che per lei non ha significato, dall’abbandono dei propri sogni e delle proprie passioni per conformarsi alle esigenze sociali e della famiglia. Ritrovare se stesse e i propri interessi significa allontanare la depressione e la malinconia, impegnandosi a conformare ciò che si è a cosa si fa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">La madre depressa rende malinconici anche i propri figli che si sentono abbandonati da una madre che non ha energia per dedicarsi a loro sentondosi superflui ed inutili. Inoltre può accadere che anche loro vivano un’esistenza senza interessi, senza passioni, scialba, dove ogni cosa si fa per un fine e non per la gioia di dedicarsi a ciò che piace. Può accadere poi che il figlio diventi precocemente adulto per aiutare la madre o che rimanga estremamente infantile, chiuso e dipendente da lei. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Nelle figlie si può creare una fortissima dipendenza dalla madre con difficoltà ad aprirsi con gli altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"></span><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 115%;">La Madre Ansiosa. </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Oggi si assiste sempre più alla crescita di questo tipo di madri che corrono dal medico per disturbi insignificanti del proprio bambino. Come mai tanta ansia? Forse le mamme di oggi hanno perso fiducia nel proprio istinto rispetto a quelle di tanti anni fa che dovevano in qualche modo cavarsela da sole anche di fronte a grossi problemi. Ci sono cose che non s’imparano, ma si sanno e basta. E’ l’istinto che ci fa capire di cosa ha bisogno il bambino, è l’istinto che muove il bambino ad attaccarsi al seno subito dopo la nascita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Forse l’ansia, come dice M Valcarenghi dipende da un diritto di sicurezza che permea la società di oggi. Si cerca di raggiungere una meta impossibile: la sicurezza in un mondo dove tutto è insicuro e mutevole. Millenni fa si viveva in guerra, tra stenti, malattie e catastrofi naturali all’ordine del giorno; nessuno si permetteva di stare in ansia per un ridicolo raffreddore del figlio. Oggi tutto manda in ansia perché l‘agognato diritto alla sicurezza rende talmente insicuri da vacillare di fronte a qualsiasi piccola avversità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">I figli della madre ansiosa possono essere tristi e sfiduciati nelle proprie capacità tanto da raggiungere l’apatia. Il messaggio che hanno appreso è questo: se la mamma si preoccupa tanto per me significa che io non sono capace come gli altri, che non sono in grado di cavarmela da solo”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 18pt; line-height: 115%;">La Madre Assente: </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">La madre assente è colei che dopo aver messo la mondo i figli non vuole poi assumersi il compito di crescerli e di star loro vicino. Delega tutto a figure sostitutive, non partecipa alla vita dei figli e non sta mai con loro. Non conosce i propri figli e scappa dall’incombenza di essere madre. Si nasconde in questa madre, anche inconsciamente, un grande senso di colpa e paura di non amare i propri figli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">I figli a loro volta possono sentirsi “adottati” e considerarsi come un ingombro privo di valore. Spesso chi accudisce loro può diventare molto importante e riparare i danni provocati dalla madre. Se ciò non avviene può nascere un’enorme insicurezza.</span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; mso-border-bottom-alt: solid windowtext .5pt; mso-element: para-border-div; padding-bottom: 1pt; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;">
<div class="MsoNormal" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; mso-border-bottom-alt: solid windowtext .5pt; mso-padding-alt: 0cm 0cm 1.0pt 0cm; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"> </span></b></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyBsGt7Quqo7cbUULcntrLu50FSd6Pg4E6PID5gostt4NAu30kbtr6_bHq0XTaQpIT_-NY73lpumXbtAJdKmkdcyfGIklx4Gkc2-vAJH6o8s6BQsM-YWnj8taSpL9gwO1Pz4DwDlSL_vQP/s1600/klimt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyBsGt7Quqo7cbUULcntrLu50FSd6Pg4E6PID5gostt4NAu30kbtr6_bHq0XTaQpIT_-NY73lpumXbtAJdKmkdcyfGIklx4Gkc2-vAJH6o8s6BQsM-YWnj8taSpL9gwO1Pz4DwDlSL_vQP/s320/klimt.jpg" width="318" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Dopo la lettura è bene preservarsi da ansiogeni sensi di colpa o da labirintici ragionamenti su come siamo stati cresciuti da nostra madre. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">L’importante è esserne consapevoli e poi dalla consapevolezza può partire il vero cambiamento.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ogni madre dovrebbe avere gli strumenti per individuare il proprio stile comportamentale sbagliato per poi correggerlo. Ogni donna può commettere degli errori, l’importante è che rimangano casi isolati e che non diventino la modalità relazionale predominante con il proprio figlio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">I problemi vissuti nel rapporto con la propria madre possono sfociare in una grossa dipendenza da lei , dai suoi giudizi, dai suoi insegnamenti e dalle sue esigenze. In tal modo i figli soffocano il vero sé per costruirsi un’esistenza modellata sulle aspettative materne. L’insicurezza, il senso di colpa, la dipendenza da droghe e alcool, i disordini alimentari sono conseguenze di rapporti alterati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">L’unico antidoto per spezzare il legame logorante con la madre è allontanarsi da lei fisicamente e psichicamente. Andarsene via di casa, costruirsi una propria vita è importante per sperimentarsi e per migliorare la propria autostima. Se non è possibile la separazione fisica allora l’allontanarsi dovrebbe essere psicologico; ogni cosa vista da lontano assume contorni sfocati e non suscita grande impatto emotivo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">A proposito di madri narcisiste….mi viene in mente questo film:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/BgClEWBLNws?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "Bell MT", serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px; line-height: 21px;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Bell MT", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">“Bellissima” con un Anna Magnani sommersa dai suoi spropositati desideri di successo. La smania di ambizioni viene proiettata sulla figlioletta costretta a vivere una vita non adatta alla sua tenera età.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com48tag:blogger.com,1999:blog-6601690065203776959.post-40856791746296950242011-11-25T06:21:00.001-08:002011-11-25T09:07:23.553-08:00IL CAMBIAMENTO<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdlRBpURKJEjbdS1HxEJieWTONpj7FAs_F0OCGvvnUi14bJyizwNd-wAV2pyy1jQytbAZ5KpAruti34b8Mt3THkMrY5WKLMkhbzMEYA0ZS_zWjOoEPZWAlvS1iiVWNILRCS_vF1WeghW2r/s1600/denti_di_leone_mutamento_cambiamento_nat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdlRBpURKJEjbdS1HxEJieWTONpj7FAs_F0OCGvvnUi14bJyizwNd-wAV2pyy1jQytbAZ5KpAruti34b8Mt3THkMrY5WKLMkhbzMEYA0ZS_zWjOoEPZWAlvS1iiVWNILRCS_vF1WeghW2r/s1600/denti_di_leone_mutamento_cambiamento_nat.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La forma del soffione cambia in un attimo, basta un soffio di vento...</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Cambiare significa aggiungere qualcosa di nuovo o togliere qualcosa di
eccessivo o superfluo. La fortuna dell’essere umano è che può cambiare a seconda delle
esperienze che sta vivendo. Il cambiamento può essere positivo o negativo, a
seconda delle esperienze che viviamo e di come le interpretiamo. Non siamo
vittime delle esperienze, possiamo trarne anche insegnamenti. Perché la stessa
esperienza può arricchire una persona o segnare in maniera indelebile un'altra?
Tutto dipende dall’attribuzione di significato. Dipende da come guardiamo la realtà.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"> Prendiamo come esempio la
separazione dal fidanzato\a. Se il nostro compagno\a ci lascia la normale
reazione è appunto la depressione e lo sconforto; pas</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">siamo dai sensi
di colpa misti a tristezza e un vertiginoso calo dell’autostima. Se il
cambiamento è positivo, la persona si riprenderà e ricomincerà a vivere
diversamente con un tassello in più di consapevolezza. Forse capirà alcuni
aspetti su come gestire una relazione,e se alcuni aspetti del potenziale partner
non sono consoni ai propri desideri; dunque inizierà a capirsi e a scegliere il partner e la relazione in maniera più consapevole.
Sicuramente l’esperienza della perdita in questo caso è stata dotata di un
senso esperienziale, di una volontà di crescita e di autoriflessione. Se invece
l’attribuzione di senso alla separazione va verso il polo negativo, potrebbe nascere diffidenza
verso gli altri partner e paura di impegnarsi in una relazione per poi non
rimanere delusi. In tal caso l’abbandono è stato vissuto come un vero fallimento,
come una situazione da non ripetere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il vero problema è quando non si riesce a
cambiare e ci si ritrova intrappolati in schemi rigidi dell’esistenza che
portano sofferenza. Si crea un gioco perverso in cui da copione ci ritroviamo a
sperimentare sempre lo stesso tipo di relazioni (ad esempio: vittima-carnefice,
sedotta e abbandonata, amore ed odio, fusione ed indifferenza ecc…) Il segreto
è nel rompere questi schemi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il cambiamento comporta una rottura degli schemi
con cui siamo abituati a costruire la nostra vita, a vedere delle alternative e
a scegliere quella più valida per noi. E’ un percorso difficile, ma
assolutamente non impossibile. L’innato
bisogno di sicurezza dell’essere umano rende l’impresa come folle ma la vera
follia è quella di non cambiare mai nulla pur di non sconvolgersi la vita.
Cambiare significa affermare se stessi, la propria individualità. Spesso siamo
modellati come la creta sui desideri altrui, acquisiamo la forma che piace agli
altri, ma che non è la nostra. E’ come vestire dei panni che non sono i nostri,
che sono troppo stretti o troppo larghi e quindi scomodi. Il cambiamento è
derivato dall’insieme di esperienze che si accumulano e che in un determinato
momento della vita segnano una svolta. Non si cambia per gradi ma il tutto
avviene in un’attimo, come un’illuminazione, come la “ lampadina che si
accende” che ci illumina su cose che prima erano al buio totale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; line-height: 16.5pt; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A tal proprosito cito il concetto di <b>insight degli psicologi gestaltisti</b>, cioè intuizione nella forma immediata ed improvvisa e applicano
tale teoria nella risoluzione dei problemi. Quando affrontiamo un
problema in molte occasioni abbiamo tante fissazioni e percorsi mentali
ripetitivi appresi precedentemente che ci impediscono di analizzare con totale
apertura e flessibilità mentale le principali caratteristiche della situazione. La soluzione ad un problema appare perchè siamo stati capaci di ristrutturare le nostre
fissazioni ed i rigidi schemi di analisi. Siamo stati in grado di disfarci
delle nostri schemi d'interpretazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Vi
propongo un problema semplice:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>Per
quale motivo i numeri sono collocati in questo ordine?</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">5,
2, 9, 8, 6, 1, 0<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Se la risposta è incerta offro una nuova pista di risoluzione:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><b>Per
quale ragione queste parole sono collocate in questo ordine?</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Cinque,
due, nove, otto, sei, uno, zero<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ora
probabilmente vi sarete resi conto che sono posizionate in ordine alfabetico,
fatto che difficilmente potevamo immaginare dovuto all’idea stereotipata che ci
induce a pensare come i numeri siano esclusivamente fatti per il calcolo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">A
volte è sufficiente considerare il problema da una prospettiva diversa e
disfarci un poco dei nostri schemi mentali più rigidi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il cambiamento avviene
in tal modo, appunto quando in un attimo cambiamo i nostri rigidi schemi di
pensiero e tutto si mostra a noi con maggiore chiarezza. E’ comunque un momento
non razionale, direi quasi istintivo, che ci dà forza ed energia per mettere in
moto nuove inizaitive.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Cito alcuni <b>Aforismi</b> a me cari sul cambiamento che mi trasmettono coraggio e forza...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><b>"Il problema non è mai come farsi venire in mente
qualcosa di nuovo e innovativo ma come eliminare le convinzioni vecchie"<o:p></o:p></b></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i>Dee Hock (fondatore di Visa)<b><o:p></o:p></b></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><b>"La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre
fatto così"<o:p></o:p></b></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i>Grace Hopper (matematica e progettista di sistemi)<b><o:p></o:p></b></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i><b>Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare fino a
quando arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa<o:p></o:p></b></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i>A. Einstein (fisico)</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.blogger.com/"></a><span id="goog_1220761660"></span><span id="goog_1220761661"></span></div>Angela Biancohttp://www.blogger.com/profile/05735336576682038541noreply@blogger.com0